Quando lo scorso Settembre la Fiera di Modena mi ha incaricato di progettare l’ingresso al padiglione principale di CuriosainFiera 2014, valorizzandolo attraverso le abilità degli artigiani e designer di Art Design, ho avuto un giramento di testa, ben sapendo che mi si stava prospettando una sfida piuttosto complicata.
Anche nell’edizione del 2013 avevo disegnato l’ingresso a Curiosa, ma in quella edizione mi ero limitato ad allestire lo spazio iniziale, quello chiuso dal soffitto a celino, che serve a creare una sorta di camera di compensazione tra la galleria esterna di accesso e il padiglione con gli stand illuminati a festa.
Quest’anno la richiesta includeva anche la decorazione di uno spazio centrale fuori dal tunnel di ingresso: una sorta di area pubblica dalla visibilità massima pensata apposta per arricchire e nobilitare l’intero padiglione fieristico.
L’idea: ricreare la natura in uno spazio fieristico
L’idea, già in parte esplorata nel progetto Vegetecture questa estate ( del quale parlerò a breve sul blog ), è stata quella di creare un ambiente che ricreasse la natura nel contesto fieristico, portando una antropizzazione al contrario. Il mio ambizioso obiettivo era, ed è tutt’ora, quello di far riflettere lo spettatore, mostrandogli in questo caso tanti possibili scorci di un’abitazione che diventa meno umana e più naturale, attraverso non solo l’alterazione dello spazio bensì sopratutto con gli oggetti di design miei e dei miei colleghi artigiani.
Per il tunnel d’ingresso, più buio, ho immaginato di riprodurre un ibrido tra una foresta e una miniera di diamanti e per lo spazio aperto ho disegnato un piccolo boschetto con alberi del nostro appennino tosco-emiliano.
Nell’ambiente “foresta“, nel buio e tra le foglie fitte rappresentati da pilastri e pareti di 16 tonalità di verde, emergono gli oggetti come gemme preziose, che risaltano tra piccole pietre preziose rappresentate da un effetto glitter delle vernici e inserti in policarbonato sagomati come gemme che spuntano dalle pareti.
La boscaglia periferica, nello spazio aperto, nasconde anch’essa oggetti casalinghi inseriti in un contesto naturale, questa volta con vere piante. Purtroppo, a causa di disguidi tecnici, alcuni dettagli si sono persi, ma l’atmosfera creatasi risultava comunque molto piacevole ed emozionale. Potete osservarne il risultato nelle foto che riporto qui di seguito.[ngg_images gallery_ids=”15″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_thumbnails”]
Budget, limitazioni e il potere della creatività
La realizzazione è stata complessa anche per via del budget limitato: ho dovuto rinunciare a tutte le tonalità di verde che prevedevo per decorare le pareti e, da 15 verdi diversi, mi sono dovuto accontentare di usarne solo 8. Soprattutto avevo in mente di mescolare con la tinta una polvere di glitter per avere l’effetto di gemme incastonate, ma non ho potuto farlo perché questa lavorazione avrebbe impedito il riuso dei pannelli da parte dell’allestitore.
Per fare il bosco poi mi è venuta all’ultimo momento a mancare la manodopera e per la sistemazione ho dovuto, insieme ad un collega, posato e rastrellato un mezzo pallet di corteccia per dargli la forma credibile di un sottobosco.
Ma a parte tutto, fatica fisica inclusa, devo dire che il risultato finale è stato abbastanza buono e mi è parso che il pubblico abbia gradito le ambientazioni. Sono contento: è la riprova che la nostra mente artigiana è in grado di affrontare imprevisti e problematiche con elasticità, senza perdere forza e personalità. Questo è sicuramente un’aspetto che rende noi artigiani designer di Art Design differenti dalla monotonia del design su catena di montaggio.
Gli oggetti di design: i veri protagonisti
Gli oggetti di Art Design che abbiamo collocato nei nostri spazi sono risultati decisamente valorizzati dall’insieme espositivo. Il riscontro avuto col pubblico, sopratutto di chi ci ha voluto, a fiera conclusa, commissionare un lavoro, ci ha resi molto soddisfatti dell’evento, pur tra tutte le difficoltà.
Tra chi ha prestato il suo ingegno alla fiera in particolare voglio segnalare, anche per ringraziarli della loro collaborazione, i colleghi Aguzzoli Arredamenti, più precisamente del laboratorio di produzione di mobili A-Production, e Melioli di Ars Vivendi. Il primo ha installato nella “foresta-miniera” una libreria metallica di design razionale, molto apprezzata dal pubblico, e il secondo, sempre nella miniera ha posizionato come gemme due sculture in cocciopesto policromo che hanno attirato la curiosità e i commenti entusiasti di chi ci ha voluto dare la propria opinione.
Simpatico anche il tavolo prodotto da Zanetti di Fatti a Pennello e dipinto a mano riproducendo sul piano e sulle gambe un tappeto di erba e fiori. Il suo intento era di costituire un tutt’uno con il bosco che lo ospitava: come se fosse stato abbandonato lì cent’anni prima e la natura lo avesse inglobato con la sua perenne vitalità.
Mi piacerebbe ora conoscere il giudizio di chi ha visitato la fiera ed ora sta leggendo questo post.
Ditemi la vostra opinione, sopratutto se non vi è piaciuto: non mi offenderei ed anzi sarebbe uno stimolo per fare meglio la prossima volta, che probabilmente sarà per l’edizione 2015 di Petra all’interno di Unica, la fiera del grande antiquariato che si terrà a Modena verso la fine del prossimo mese di Febbraio. Ma su questo sarò più preciso in seguito.
Un saluto cordiale ed un augurio di buone feste.
Luca Galantini di Centopercento Design