Oggi vorrei presentarvi un mobile di design, del quale ho personalmente curato la progettazione, realizzato con il marchio Artigiana Design con la collaborazione di 3 differenti realtà artigiane modenesi: Lab145, nelle persone di Mirco Montecchi e Guido Fregni, Aldina Gozzi di Aldina progetti e Ingrid Mair Zischg.
Questo pezzo di arredamento di design è la consolle in stile fusion Futura.
La nascita di un mobile di design
Come molte altre volte l’idea della forma estetica nasce quasi per caso, da una intuizione per la quale fatico a trovare un origine. Semplicemente, ti svegli una notte con un’immagine fissa nella mente.
Come molti colleghi designer tengo sempre a portata di mano un taccuino e una matita, con la quale ho subito appuntato questa immagine apparsa nella mia mente. Forse un creativo lavora con la fantasia anche quando dorme e probabilmente è proprio per questo che nel profondo di una notte di fine inverno, nasce un’idea che diventa un progetto.
L’intento era quello di creare un oggetto di design con un impatto scioccante ma elegante allo stesso tempo.
Per questo Futura è stata ideata con linee che ricordano il classico, sposate ad elementi di carattere minimale. Questa fusione di stili viene affiancata da una fusione di materiale a prima vista molto distanti fra loro: cartone, plexiglas, terracotta, metallo e plastica.
La scelta e la lavorazione dei materiali di Futura
Personalmente amo sperimentare con i materiali, e posso dire di avere una discreta esperienza a riguardo. Per questo ho fatto la scelta abbinare cartone a metacrilato, due materiali caldi ma di natura opposta.
Il cartone, naturale, vivo, organico, e il plexiglas, colorato, trasparente, artificiale.
Ho volutamente accostato e legato i due materiali mantenendo una netta divisione visiva tra loro: ne risultano così dalla vista frontale due oggetti che quasi si sostengono in equilibrio.
Il cartone in un mobile di design
La massa costituita di cartone è ottenuta incollando numerose sagome di “doppia onda” , sapientemente ritagliate l’una sull’altra.
In questo sono stato supportato dall’artigiano ed architetto Aldina Gozzi di Aldina Progetti, che fa della lavorazione del cartone in mobili di design e in arredamento la sua arte principale. Abbiamo creato una dima e foglio dopo foglio , tenendoli pressati da pietre, abbiamo ottenuto un corpo unico.
La mia visione era creare, con le linee di taglio, superfici disegnate come tessuto: l’ effetto dell’onda risulta molto diversa a seconda dell’angolazione da cui si guarda. Solo molto da vicino si scopre che il materiale è puro cartone.
Sul piano di appoggio abbiamo ottenuto una “tessitura” uniforme, come se fosse stata realizzata all’uncinetto, All’interno e nella parte di accoppiamento col plexiglas, la superficie lineare chiaro-scura avana, mi ricorda in qualche modo le creazioni di Missoni.
Nella parte esterna del piede, invece, l’effetto è quasi ipnotico: la curvatura dell’elemento dà la sensazione che il materiale sia in movimento.
In realtà la natura stessa del cartone è quella di un materiale vivo, che interagisce con l’ambiente; la temperatura, l’umidità, capace in determinati momenti di cambiare leggermente la sua conformazione.
I colori di Futura
L’utilizzo del plexiglas, invece, dà all’oggetto il tocco di colore.
La scelta in questo caso è caduta sull’arancione trasparente ma, in futuro, utilizzerò per altre consolle basate su questo progetto colori diversii, anche per trasmettere emozioni differenti.
Non ho voluto caricare l’oggetto di colori pieni, per lasciare una sensazione di leggerezza e per far trasparire la texture del cartone.
Ho poi completato la parte in plexiglas della consolle con piedi trasparenti, che pur riflettono e trasmettono il colore arancione.
Inizialmente volevo lasciare l’oggetto con i materiali grezzi, ma poi ho pensato che un oggetto è bello anche se è pratico, e mi sono posto il problema di poter pulire le superfici anche con detergenti, cosa che il cartone non gradirebbe.
Per questo motivo ho rivestito queste parti di forex, e nello stesso tempo ho dato un’ ulteriore contrasto cromatico realizzandolo di colore bianco.
I particolari: maniglia, cassetto, lampada
La maniglia, in ceramica decorata, e’ stata realizzata dalle sapienti mani di Ingrid Mair, vera artista della creta, anche per questo particolare mi e’ piaciuto giocare con l’accostamento di materiali completamente differenti.La scelta e’ stata difficile perche’ Ingrid mi ha proposto diverse forme e colori, ma poi e’ caduta su un colore cromatico che richiama il caldo del cubo in plexiglas: niente mi vieta di proporre al cliente anche gli altri monili, che riusciamo facilmente ad applicare al cassetto con un supporto in metacrilato, dando all’elemento in ceramica una sorta di sospensione nel vuoto.
Il cassetto, realizzato anch’esso in cartone, sempre da Aldina Progetti, questa volta non più in micro-onda ma con cartone alveolare, anima in colore avana e fronti in cartone bianco, lavorato e incollato in modo da creare una sorta di cornice che spezza la massa bianca, quando e’ inserito nella consolle.
Poi ho avuto quello che io chiamo un piccolo lampo di genio: pensando che la consolle possa essere posizionata in innumerevoli angoli e ambienti della casa, ho deciso di inserire un’ ulteriore tocco di originalità applicando al cubo in plexiglas una mia lampada, disegnata qualche anno fa.
Si tratta di Shell, una forma creata da me tramite un software e realizzata con una stampante 3d che, tramite un raggio laser, “salda” polvere di nylon bianca.
Un mobile di design dal cuore artigianale
Ogni componente della consolle è stato studiato e assemblato accuratamente con l’artigiano Guido Fregni, il quale costruisce la gran parte dei miei progetti.
Piede in cartone, la maniglia, il cubo e i montanti in plexiglass sono stati incastrati e tenuti insieme da tiranti di alluminio lavorati al tornio: la precisione e la professionalità di questi interventi danno alla struttura la perfetta stabilita’ e la qualita’ artigianale che l’oggetto vuole trasmettere.
L’oggetto si può ritenere finito e con grande soddisfazione sia mia che dei miei collaboratori, veramente un sogno che si e’ fatto realtà .